MAP Festival – Conferenza stampa, il programma, le dichiarazioni, le immagini

MAP Festival
A Taranto la seconda edizione
di Musica, Architettura e Parallelismi

Dalle pietre sonore di Pinuccio Sciola all’invasione musicale dell’Isola di San Pietro che ospiterà una drum session; dall’archistar internazionale, il “reazionario” Franco Purini, al progetto DNA dei Deproducers e ancora l’invasione artistica della Città. Si chiude con John Rutter, uno dei più importanti compositori e direttori viventi di musica corale e sacra.

Tutto questo e tanto ancora sarà il MAP Festival, dal 7 al 18 giugno la rassegna organizzata dall’Orchestra della Magna Grecia

Tutto pronto per la seconda edizione del MAP Festival. C’è grande attesa per il progetto che concretizza una sorta di transmedialità culturale che avvicina il visitatore al patrimonio musicale, artistico e paesaggistico nelle sue declinazioni più varie.

Questa mattina, a Taranto, nella Biblioteca comunale “Acclavio”, la presentazione della seconda edizione della rassegna di Musica, Architettura e Parallelismi. Presenti all’incontro con la stampa, Gianfranco Lopane, assessore regionale a Turismo, Sviluppo e Immagine turistica; Grazia Di Bari, delegata alla Cultura della Regione Puglia; Rinaldo Melucci, consigliere del Presidente della Regione, Michele Emiliano; Piero Romano, direttore artistico dell’Orchestra Magna Grecia; don Ciro Alabrese, parroco della Concattedrale Gran Madre di Dio; Emanuele Scalone, Capitano di fregata, in rappresentanza dell’Ammiraglio di Squadra Salvatore Vitiello.

Nell’arco dell’incontro è stato illustrato il programma, interessante nelle sue articolazioni. Dalle pietre sonore di Pinuccio Sciola all’invasione musicale dell’Isola di San Pietro che, per la prima volta nella storia della Città di Taranto, ospiterà una drum session; dall’archistar internazionale il “reazionario” Franco Purini al progetto DNA dei Deproducers e ancora l’invasione artistica della Città.

Più di dieci gli appuntamenti previsti dal MAP Festival, dalla musica, all’architettura interpretata da installazioni on site in giro per la Città, fino alla Lectio magistralis firmata dall’archistar italiano Franco Purini, quel “reazionario” che ha diviso la sua vita tra architettura e arte.

Taranto dal 7 al 18 giugno, grazie al progetto ideato e voluto per il secondo anno dall’Istituzione Concertistico Orchestrale Magna Grecia, in collaborazione con il Comune di Taranto e l’Ordine degli Architetti di Taranto, sarà protagonista indiscussa di una rivoluzione artistica declinata sui concetti di comunità, città da abitare e scenografie urbane.

Non solo l’analisi dei rapporti e della sinuosa crossmedialità che intercorrono tra le due arti, musica e architettura appunto, ma anche il loro apporto in tutte le possibili declinazioni di creatività: merito dei Parallelismi, capaci di tessere fili tra voci ed espressioni diverse, fra realtà agli antipodi. Un progetto, quello del MAP Festival, realizzato anche grazie al prezioso contributo di Varvaglione1921, la BCC di San Marzano, Kyma, Ninfole, Teleperformance, Programma Sviluppo e Five Motors.

Gli interventi

«E’ sempre più evidente che il welfare culturale – ha detto Gianfranco Lopane, assessore regionale a Turismo, Sviluppo e Immagine turistica – abbracci una quantità di competenze sempre più ampie; è vero per l’intera Puglia, ma lo è in particolare per Taranto, città capoluogo, che mette al centro dei suoi interessi una ricca programmazione culturale, facendo di questo un modello di sviluppo alternativo: confermata la strategia sul mare come grande attrattore, la città punta a costruire progetti alternativi che puntino a destagionalizzare i suoi afflussi turistici; oggi parliamo di Taranto come una città d’arte protagonista anche grazie a progetti come il MAP Festival, tanto da porla autorevolmente al centro della strategia culturale della Puglia».

«La cultura non è un passatempo – puntualizza Grazia Di Bari, delegata alla Cultura della Regione Puglia – ma impresa, lavoro; compreso ciò, sfatiamo insieme il luogo comune secondo il quale “fare cultura equivale a un hobby”, come svolgere un secondo lavoro; ciascuno di questi attori, invece, giorno dopo giorno rischia sulla propria pelle, tanto che sentiamo il dovere di sostenere questi soggetti a fare impresa».

«All’incontro ho portato i saluti del presidente Michele Emiliano – ha dichiarato Rinaldo Melucci, consigliere del governatore della Regione Puglia – convinto dal percorso che le eccellenze tarantine stanno compiendo; intorno alla cultura si crea tanta buona economia, mettendo a sistema gli sforzi compiuti per la Biennale del Mediterraneo, con all’interno il progetto di rivalutazione della nostra Concattedrale; i festival, a cominciare dal MAP, partito in una stagione difficile, quella della pandemia, ma che ha registrato subito risultati importantissimi; stiamo mettendo in rete i risultati del Medimex, grande impegno per dare a questa città finalmente un modello alternativo, promuovendo buona economia intorno alla cultura: sapeste come è bello vedere tanti giovani interessati al percorso che sta compiendo in questi anni l’Orchestra Magna Grecia».

«Il MAP è un festival che va oltre – dice Piero Romano, direttore artistico dell’Orchestra Magna Grecia – tanto da creare connessioni straordinarie: tra la musica e l’architettura, infatti, c’è un mondo di scienze, discipline, emozioni; lo scopo è riempire di elementi un contenitore e farli vibrare insieme: questo l’indirizzo che intendiamo dare a questa rassegna; quest’anno, lo diciamo con legittimo orgoglio, assisteremo a numerose “prime”: il primo concerto sull’Isola di San Pietro, in collaborazione con la Marina Militare, con un laboratorio di comunità nel quale cento “non musicisti” suoneranno insieme con l’Orchestra della Magna Grecia; il primo concerto nella Pineta dei Battendieri, con una proposta dal classico allo sperimentale, attraverso le Pietre di Pinuccio Sciola; e ancora tanta musica, tanto all’esterno quanto all’interno della Concattedrale, per valorizzare la grande opera realizzata da Giò Ponti, lui stesso già oltre. Tutto questo per fare in modo che “Musica, Architettura e Parallelismi” abbiano una capitale: Taranto».

Il programma

Ad aprire la kermesse, sulla scalinata della Concattedrale Gran Madre di Dio, martedì 7 giugno, sarà il concerto “Le 8 stagioni – Vivaldi & Piazzolla”, in cui saranno protagonisti il violino del franco-argentino Andrés Gabetta e il bandoneon del teatino Mario Stefano Pietrodarchi, accompagnati dall’Orchestra della Magna Grecia. Barocco e nuevo tango si incontrano tramite i virtuosismi di uno dei massimi esponenti dell’archetto della sua generazione e del nostro talentuoso connazionale, esibitosi nei cinque continenti. Scenografie digitali ispirate all’architettura e alla musica a cura di Luigi Console, multimedia designer.

Mercoledì 8 giugno sarà la volta di “Electric Nature”, esibizione all’aperto con il duo d’eccezione formato da Gloria Campaner e Johannes Moser: lei, veneziana classe ’86, attraverso il suo pianoforte è riuscita a raggiungere le più prestigiose sale da concerti del pianeta, come la Carnegie Hall di New York, e ha inondato con la sua musica anche le stanze del Quirinale; lui, violoncellista tedesco-canadese due volte Strumentista dell’Anno agli ECHO Klassik, ha suonato con le migliori orchestre a livello mondiale, tra cui la Filarmonica di Berlino. La serata scorrerà tra musica classica ed elettronica, insieme anche alle pietre sonore di Pinuccio Sciola, scultore italiano di fama internazionale, la cui ricerca personale, ricca e incessante, lo ha portato a dare vita alle pietre sonore, sculture esposte in tutto il mondo. “Sarà un’esperienza per tutti i gusti, quasi un viaggio musicale – le parole di Gloria Campaner –, sono felice e onorata di proporre questa esibizione a Taranto, città che ormai mi è molto cara, in una manifestazione come il MAP Festival”. A fare da splendida cornice il Convento dei Battendieri, perfetto connubio tra naturalità e storia, dove al termine del concerto si potrà gustare un aperitivo compreso nell’ingresso al concerto, per continuare a godere della bellezza del luogo e della sua atmosfera suggestiva, perseguendo quel senso di comunità ritrovata che il MAP festival vuole stimolare.