La scomparsa di De Scalzi e il ricordo dell’Orchestra della Magna Grecia
Ciao, Vittorio
Addio a Vittorio De Scalzi, simbolo della musica italiana. Per sessant’anni, la sua voce, la sua musica, hanno tenuto compagnia a tutti noi. Con i suoi New Trolls in tutti questi anni aveva toccato le corde della sensibilità di quanti amano la musica e sanno emozionarsi fra le pieghe di un brano musicale. Cordoglio, un pensiero e un abbraccio rivolti alla sua famiglia e a quanti, come noi, lo hanno amato per la sua statura artistica e umana.
I concerti con l’Orchestra della Magna Grecia, in teatro e all’aperto, il tributo a Luis Bacalov, nostro Direttore principale per dodici anni, che negli Anni Settanta aveva dato alla formazione di Vittorio un’identità forte, importante. Da “Concerto grosso” in poi, nella musica italiana nulla sarebbe stato più lo stesso. Fino alla notizia della sua scomparsa, gli eravamo stati vicino. Con la massima discrezione, fatta di messaggi di incoraggiamento, fino a una gioia enorme quando ci informò che aveva debellato il Covid e “presto, molto presto”, così ci aveva promesso, insieme con l’Orchestra della Magna Grecia, avrebbe portato in giro la sua musica e le sue canzoni. Dall’Adagio, ripreso da “My shadow in the dark”, a “Quella carezza della sera”, cantata e ricantata con voce profonda dallo stesso Vittorio. “Quella carezza…”, un bis spesso annunciato. Anche un “ter”, come accadde nell’Arena della Villa Peripato. Nonostante un forte temporale, insieme con l’Orchestra, Vittorio aspettò che il tempo si rimettesse al bello, per tenere per il pubblico che aveva atteso riparato dagli ombrelli, “uno dei più bei concerti”. Così ci confessò, quando a fine serata abbracciò direttore, professori e tecnici.
Invitato dal Maestro Piero Romano e dal giornalista e produttore televisivo Giorgio Verdelli, Vittorio raccontò sorprendenti aneddoti che lo legavano a Taranto, città di mare come la sua Genova. Ricordi che suscitavano ogni volta grandi emozioni. Le stesse che in un angolo di cielo starà ricomponendo per noi, perché un uomo, un artista così, brani così intensi, continueranno sempre a tenerci compagnia. Foto Aurelio Castellaneta
Orchestra della Magna Grecia